Toto Cutugno ha ripercorso la dura malattia da cui è stato afflitto, confessando il modo in cui ha scoperto di esserne affetto
Artista di fama internazionale, con la sua voce più unica che rara ha portato in alto la bandiera nostrana in giro per il mondo. Una delle sue canzoni più celebri infatti, intitolata “L’italiano”, è considerata da molti un vero e proprio inno in onore del nostro bel Paese.
Toto può vantare numerosi record raggiunti nel corso della sua fantastica carriera, dalle molteplici partecipazioni al Festival di Sanremo all’incredibile numero di dischi venduti. Come se non bastasse, il cantante nato a Fosdinovo nel 1990 ha trionfato all’Eurovision Song Contest.
Oltre a lui, gli italiani che sono riusciti a compiere tale impresa sono stati soltanto Gigliola Cinquetti nel 1964 e, proprio quest’anno, i Maneskin, con il brano vincitore dell’ultima edizione della prestigiosa kermesse canora sanremese intitolato “Zitti e buoni”.
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Durante il corso di un’intervista radiofonica, il grande cantautore italiano ha parlato della comparsa improvvisa di una malattia che in qualche modo ha scalfito la sua sicurezza: “Mi rivolgo agli uomini, fate prevenzione. Io mi sentivo una roccia dieci anni fa, mi sentivo di spaccare tutto il mondo, invece mi alzavo di notte, tre, quattro volte, per andare a fare la pipì”.
All’epoca infatti, Toto non era solito svolgere dei controlli medici con costanza, motivo per cui la sua situazione clinica è diventata alquanto allarmante: “Il dottore non mi ha fatto uscire dall’ospedale, ha detto subito che era una cosa grave, avevo le metastasi del cancro che arrivavano quasi ai reni. Se non mi facevo operare subito le metastasi del cancro mi arrivavano ai reni ed ero finito”.
La parte più incredibile del suo discorso però, è quella in cui afferma che se oggi è tornato a godere di un’ottima salute il merito è di una persona in particolare, vale a dire Albano Carrisi. Come abbiamo appreso dalle sue parole, è stato proprio l’artista pugliese a spingerlo a farsi un controllo, indicandogli inoltre il suo medico fidato: “Il professor Rigatti, il medico che Al Bano mi ha consigliato, mi ha salvato la vita. Io sono, grazie ad Al Bano Carrisi, un miracolato”.
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