Il regista Gabriele Muccino racconta il dolore della famiglia distrutta che continua a vivere: ecco i dettagli della vicenda
Gabriele Muccino, classe 1967, è un noto regista e sceneggiatore italiano divenuto famoso al grande pubblico nel 2001 con la pellicola cinematografica L’ultimo bacio, apprezzato anche all’estero, i riflettori non sono solo puntati al mondo del cinema e alla sua carriera professionale ma anche sulla sua vita privata. Egli, figlio di Luigi Muccino, dirigente Rai, e di Antonella Cappuccio, costumista e pittrice dopo aver ottenuto la maturità classica, si iscrive alla facoltà di lettere dell’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”, ma abbandona gli studi per avvicinarsi al cinema ,inizialmente offrendosi in qualità di assistente volontario.
Dopo aver frequentato il Centro Sperimentale di Cinecittà nel corso di regia, egli dirige mini docu-fiction della durata di sette minuti, che ricostruiscono incidenti realmente avvenuti e terminati a lieto fine, per il programma Ultimo minuto di Rai 3. Grazie a questa lunga esperienza Muccino avrà modo trovare un suo stile personale di racconto, che svilupperà in seguito negli anni in cui diverrà un cineasta.
Nel 1997 realizza alcuni documentari sulla savana africana in Kenya, Tanzania e Sudafrica, che considera un’esperienza estremamente formativa e indimenticabile. Al suo ritorno realizza il cortometraggio Io e Giulia, interpretato da Gabriele Corsi e Stefania Rocca. Successivamente si dedica ad alcuni spot pubblicitari come Aperol, San Benedetto, Vodafone, Nescafé, Pagine Gialle, Telecom e Granarolo.
Il suo vero successo arriva con l’opera cinematografica L’ultimo bacio nel 2001 consacrandolo come uno dei protagonisti della scena cinematografica italiana. Il film ottiene un eccezionale incasso al botteghino, 13 milioni di euro restando nelle sale cinematografiche per ben sei mesi, un successo clamoroso al quale il cinema italiano non assisteva da anni.
Egli ottiene notorietà anche all’estero e nel gennaio dello stesso anno è presentato oltreoceano al Sundance Film Festival, dove vince il Premio del Pubblico. Distribuito anche negli Stati Uniti durante l’estate successiva, è inserito dalla celebre rivista di cinema Entertainment Weekly tra i dieci migliori titoli dell’anno.
Nonostante il suo successo professionale, egli ha raccontato le dure difficoltà che ha dovuto affrontare con la sua famiglia, vivendo un rapporto controverso.
Gabriele Muccino è stato ospite di Domenica In, condotto dalla grandiosa Mara Venier dove ha presentato il suo ultimo libro e ha parlato del rapporto doloroso con suo fratello Silvio.
Egli ha rivelato: “Ne parlo nel libro per la prima e ultima volta perché è molto doloroso. E’ accaduto un allontanamento che ha deciso di avere verso i miei genitori, miei e poi verso coloro con cui aveva fatto dei film. E’ stato inspiegabile”.
I due fratelli non si vedono da ben quattordici anni e per sopravvivenza quel momento doloroso è passato e ha rivelato di aver fatto di tutto ma non puoi fare nulla a chi non vuole essere salvato.
L’argomento è molto delicato e fa ancora male per il regista che ha deciso di raccontare questo doloroso capitolo in poche pagine del suo libro.
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