La morte di Stefano D’Orazio ha segnato nel profondo il cuore di tutti i fans della celebre band. Ecco svelata la sua eredità
Soltanto un paio di giorni fa i tre membri dei Pooh rimasti dovevano esibirsi nell’Arena di Verona in occasione dei Seat Music Awards. Il gruppo aveva preparato un omaggio al compianto Stefano D’Orazio, storico batterista scomparso lo scorso mese di novembre, ma così non è andata.
Il motivo del loro forfait è legato purtroppo ad un altro lutto, ancora più recente rispetto a quello del compagno. È deceduta infatti la moglie di Dodi Battaglia, una signora che si chiamava Paola Toeschi. La notizia ha gettato nello sconforto in primis il batterista ma anche gli altri componenti della band che si sono stretti vicini all’amico in un momento tanto delicato.
Il pubblico che era impaziente di tornare a vedere i Pooh all’opera dal vivo dovrà dunque armarsi di molta pazienza, in quanto nei prossimi mesi non sono previsti ulteriori concerti, anche se sicuramente il tributo a Stefano è stato soltanto rinviato.
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L’eredità lasciata da Stefano D’Orazio
La morte del batterista ha sconvolto anche i suoi stessi compagni. Essi, infatti, credevano che le condizioni dell’amico fossero in miglioramento, fino a quando è giunta la tragica notizia della sua dipartita.
A strappare via la vita di Stefano è stata una malattia che con il Covid si è aggravata in maniera drastica, tanto da non lasciargli speranze. La vedova, Tiziana Giardoni, ha rilasciato alcune dichiarazioni al Corriere.it: “Non riesco a cancellare quella notte in cui ho visto Stefano per l’ultima volta: aveva la febbre a 39 e mezzo, se ne è andato con il 118 guardandomi con lo sguardo impaurito e perso. Non l’ho potuto salutare né fargli una carezza: lui ne aveva bisogno, perché noi ci addormentavamo così”.
Nel 2016, con grande umiltà, è stato proprio D’Orazio a parlare della sua eredità: “Non credo di lasciare niente di straordinario… qualche emozione qua e là, qualche storia raccontata… poi c’è tutto un altro mondo a cui spero di aver lasciato qualcosa di più grande: ne fanno parte gli ispiratori delle mie piccole storie. Soprattutto vorrei aver lasciato qualche sorriso”.