Anche un personaggio famoso ed abituato a calcare palcoscenici importanti come Gianni Morandi può essere colpito dall’ansia
Morandi è una delle figure di maggior spicco nel panorama musicale italiano da ormai diversi decenni. La sua attività è infatti iniziata nel lontano 1962, anche se già negli anni precedenti aveva partecipato ad alcuni concorsi canori.
Fin dal suo brano d’esordio, “Andavo a cento all’ora”, Gianni è stato in grado di mettere in mostra tutte le sue indubbie qualità artistiche, per mezzo delle quali ha conquistato l’affetto e l’amore che il pubblico nutre ancora oggi nei suoi confronti.
Tuttavia il cantante è apprezzato non solo in virtù delle sue doti, ma anche per la sua personalità. Egli infatti, è un uomo estremamente alla mano, come dimostrato quotidianamente sui social network, dove spesso e volentieri si diverte a rispondere ai commenti dei suoi numerosissimi fan in prima persona.
Questi ultimi, a seguito dell’incidente che ha scaturito delle pesanti ustioni al malcapitato artista, hanno manifestato tutta la loro vicinanza nei confronti del loro idolo, che comunque non ha mai perso il suo sorriso nonostante il dolore causato dall’infortunio.
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Fino ad oggi il settantaseienne nato in un piccolo comune in provincia di Bologna ha partecipato al Festival di Sanremo in sei occasioni.
La prima volta che è salito sullo storico palcoscenico del Teatro dell’Ariston risale al 1972. L’unico trionfo è invece datato 1987, quando ha festeggiato la vittoria al termine della kermesse con il brano intitolato “Si può dare di più”, cantato insieme ad Enrico Ruggeri e ad Umberto Tozzi.
Al contrario di ciò che si potrebbe immaginare però, anche un veterano come lui non è esente dall’ansia. Lo ha svelato un habitué della principale manifestazione canora del nostro Paese, ovvero il noto direttore d’orchestra Beppe Vessicchio.
Quest’ultimo, nel corso di un’intervista al “Fatto Quotidiano”, ha confessato: “Ho visto la tensione anche in Gianni Morandi: lui è il più navigato, che non stona neanche se gli dai una martellata, prima di entrare era avvolto dall’ansia”.
A differenza degli artisti invece, il maestro ha sottolineato come lui non soffra di questo tipo di pressione: “Per me no, tanto ci posso tornare anche l’anno dopo, mentre gli artisti ne sentono l’importanza, sentono la precarietà del sistema e la tensione è sempre alta”.
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