Giusy Ferreri parla per la prima volta della malattia che l’ha costretta a finire praticamente sotto ai ferri: “Una malformazione cardiaca”.
Giusy Ferreri è idolo della ragazzine che hanno vissuto la propria adolescenza soprattutto nei secondi 10 anni duemila, considerate le hit sfornate a gran ritmo nel corso degli anni. Uno dei nomi più quotati del pop italiano e che è praticamente definita come la vincitrice morale della prima stagione di X Factor.
Popstar che però sta affrontando una situazione davvero problematica a causa di una malattia con cui è praticamente costretta a convivere: parliamo della sindrome di Wolff-Parkinson-White. Ne ha parlato anche durante un’intervista, rivelando anche dei dettagli che potrebbero sembrar nascosti.
La sindrome di cui stiamo parlando è, nello specifico, una malattia cardiaca per la quale non c’è una connessione tra l’atrio e il ventricolo. I sintomi in questo caso sono sono tachiaritmie e spesso vertigini, svenimenti e in generale problemi cardiaci.
Una malattia che per lei quindi parte da lontano, tant’è che le è stata diagnosticata alla sola età di 8 anni. Il tutto in seguito ad uno svenimento. Lo ha raccontato la stessa artista: “Di quel giorno ricordo solo la felicità di trovarmi per la prima volta in uno studio di registrazione. Un attacco improvviso di tachicardia, poi il buio”.
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“So di aver emesso uno strano gemito, una sorta di spasmo e di essere caduta a terra svenuta: l’ossigeno non era arrivato al cervello e mi aveva provocato una sincope. Il motivo? Sono nata con una malformazione cardiaca che mi ha sempre comportato tachicardie anomale”: entrata subito quindi nei dettagli.
Ha poi continuato affermando: “All’inizio, però, quel disturbo era stato diagnosticato come semplice soffio al cuore, molto comune nei bambini e destinato a scomparire spontaneamente con l’ adolescenza”.
Per lei successivamente ci sono stati due interventi chirurgici: “Il primo intervento non è andato a buon fine, perché il tessuto da rimuovere era in una posizione difficile, troppo all’interno del cuore, mentre un paio di settimane dopo, il secondo, con una tecnica più potente ed efficace, mi ha risolto la vita”. Uscita praticamente dall’incubo a 21 anni.
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