Smantellata nel nord Italia un’organizzazione nazifascista da parte della Digos. Volevano creare un nuovo ordine mondiale
Scoperto e smantellato un gruppo di suprematisti da parte degli uomini della Polizia di Stato. Le indagini hanno portato all’individuazione di 4 giovanissimi, tutti ventenni, che avevano creato una vera e propria organizzazione di stampo nazifascista.
Dalle indagini condotte dalla Procura, i quattro si ispiravano ai gruppi suprematisti americani e incitavano alla discriminazione e alla violenza. I singoli componenti avevano inoltre scelto come soprannomi quelli di noti terroristi internazionali legati al panorama neofascista.
Non solo, i ventenni avevano inoltre cercato di ampliare il loro raggio d’azione, entrando in contatto con l’organizzazione di estrema destra elvetica Junge Tat.
Organizzazione di estrema destra tra Milano e Trieste
L’operazione di smantellamento è stata voluta dal Capo della sezione distrettuale antiterrorismo della Procura di Milano Alberto Nobili e eseguita dagli agenti della Digos della Questura meneghina.
I giovanissimi avevano dato vita all’organizzazione A.R., Avanguardia Rivoluzionaria, con l’intento di creare un nuovo ordine mondiale di stampo nazi-fascista.
I ragazzi avevano una vera e propria venerazione per dei terroristi internazionali, tanto da usarli come loro nomi di battaglia, tra questi veniva usato anche quello di Anders Breivik, responsabile della strage di Utoya in Norvergia nel 2011.
Il gruppo non si fermava solo agli ideali, ma avevano pianificato anche delle azioni violente e intimidatorie al fine di procurarsi del denaro per poter sostenere l’organizzazione clandestina.
In programma a giorni era previsto l’attacco a un uomo di origine straniera di religione musulmana, frequentatore dei centri sociali. Lo scopo quello di creare il “caos assoluto” in modo da favorire la venuta di un nuovo dittatore.
All’inizio di giugno i Ros avevano eseguito delle perquisizioni a tappeto su tutto il territorio italiano al fine di smantellare un gruppo antisemita e razzista che aveva in mente un attacco a una struttura Nato. Tra gli indagati anche Francesca Rizzi, conosciuta tristemente come Miss Hitler.
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Per i quattro sono scattate le misure restrittive: obbligo di dimora oltre a quello di presentazione giornaliera presso la Polizia.