Finisce in arresto per l’abuso perpetrato ai danni di due dodicenni per mesi. Il responsabile un adolescente di appena 16 anni
L’agghiacciante storia dell’orrore arriva dal sud Italia e vede protagonisti due dodicenni bullizzati e aggrediti sessualmente per mesi. L’identità dell’aguzzino ha dell’incredibile: altri non è che un adolescente di qualche anno più grande di loro.
A far scattare le indagini la testimonianza di uno degli amici dei minorenni che, dopo aver ascoltato le confidenze drammatiche dei ragazzini, ha raccontato tutto agli uomini della Polizia di Stato.
I fatti in oggetto risalirebbero all’estate scorsa, anche se gli investigatori hanno appurato che pure in precedenza i giovanissimi avevano subito abusi sessuali da parte sempre dello stesso individuo, ma avevano taciuto per paura di essere picchiati.
Gli agenti hanno quindi provveduto ieri 29 giugno all’arresto del ragazzo 16enne su richiesta dei pubblici ministeri.
Brindisi, i dodicenni assaliti nel vano di un ascensore
Gli episodi di violenza si sono consumati a Brindisi, in Puglia, e vedono come vittime due dodicenni facenti parte di un gruppetto di amici e presi di mira dall’adolescente sempre del luogo.
Stando a quanto raccontato dal coraggioso testimone che ha assistito anche ad alcuni episodi violenti, in un’occasione uno dei due ragazzini sarebbe stato costretto a subire aggressione sessuale mentre si trovava in un vano ascensore di un condominio e solo l’intervento degli amici lo avrebbe tratto in salvo.
In un’altra, sempre da testimonianza raccolta e ritenuta attendibile, il molestatore avrebbe indotto con la forza l’altro giovane a guardare film porno e subire e praticare atti sessuali mentre si trovavano all’interno di un parco pubblico.
Quest’ultimo avrebbe approfittato inizialmente della buona fede dei ragazzi e poi fatto valere la sua presunta superiorità a suon di minacce.
A rimanere basita davanti a un comportamento tanto crudele anche l’accusa, nella persona del procuratore della Repubblica presso il Tribunale dei Minori di Lecce, la Dott.ssa Simona Filoni.
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“Una brutalità degna di condotte delinquenziali di soggetti normalmente adulti, già strutturati in modo irrimediabilmente deviato” ha dichiarato, aggiungendo infine che l’arrestato “non ha mai mostrato alcun sentimento di pietà o di rimorso per il dolore delle vittime”.