Allerta meteo, il caldo africano non si arresta: cosa ci aspetta

Una nuova allerta meteo è stata diramata in queste ore: cosa ci aspetta per i prossimi giorni? Le previsioni

allerta meteo
caldo mare (Foto di Olya Adamovich da Pixabay)

Continua l’ondata di caldo intenso nel nostro Paese: le temperature bollenti registrate nei giorni scorsi non sembrano avere intenzione di lasciarci. Niente clima più mite e fresco, almeno per i prossimi giorni.

Il caldo africano sarà ancora protagonista di tutta la settimana che è appena cominciata. L’afa quindi non darà tregua. Complice anche l’alto tasso di umidità che renderà insopportabili sia le ore del giorno che quelle notturne.

Con l’umidità al 75-80% si possono registrare anche disagi fisici accentuati, come spiegano gli esperti. Il consiglio è quello di evitare di uscire nelle ore più calde del giorno.

Caldo africano: previsti 46 gradi al Sud

L’anticiclone africano continuerà ad essere stabile sul nostro Paese. Secondo le ultime previsioni, la colonnina di mercurio potrà salire fino a 46 gradi in Sicilia. Nei prossimi giorni, infatti, è attesa una nuova impennata delle temperature.

 

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Clima rovente dunque, da Nord a Sud, con punte record soprattutto nelle regioni meridionali. La fase più calda per il Meridione è attesa tra mercoledì 30 giugno e giovedì primo luglio. La regione maggiormente interessata da questa ondata di caldo eccezionale sarà la Sicilia: qui si sfiorerà la soglia dei 45-46 gradi.

Seguiranno la Calabria e la Puglia dove le temperature oscilleranno tra i 40 e i 41 gradi. Sulle altre aree del Sud Italia le temperature si manterranno su valori compresi tra 35-36 gradi.

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Condizioni di allerta meteo che potranno rappresentare un rischio per la salute, in particolare nei soggetti di popolazione più suscettibili, come gli anziani, i bambini e tutte le persone affette da malattie croniche. Occorre prestare molta attenzione, quindi, alle ondate di calore e soprattutto tutelare i soggetti che potrebbero risentirne con conseguenti effetti gravi sulla salute.

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