Fedez contro il Vaticano il alcune stories su Instagram. Infiammata la replica da parte di Monsignor Galatino e suor Monia Alfieri.
Riassumendo: il Vaticano che ha un debito stimato di 5 miliardi di euro su tasse immobiliari mai pagate dal 2005 ad oggi per le strutture a fini COMMERCIALI dice all’Italia “guarda che con il DDL Zan stai violando il #Concordato” 🤦🏻♂️
— Fedez (@Fedez) June 22, 2021
Dopo la nota del Vaticano sul Ddl Zan, Fedez in alcune stories aveva attaccato la Santa Sede puntando il dito contro i miliardi di euro che la Chiesa dovrebbe allo Stato. “Cinque miliardi secondo l’Unione europea”, aveva dichiarato il cantante su Instagram.
Un’affermazione che a Nunzio Galantino, presidente dell’Amministrazione del Patrimonio della Sede apostolica, non è proprio andata giù.
Pesante infatti la replica di Galatino: “Il Vaticano non paga le tasse? Fedez farebbe meglio a informarsi o a tacere”, che ha rilasciato un’intervista al Corriere della Sera attaccando il rapper milanese.
“Fedez o ignora le cose o è in malafede”, incalza ancora Monsignor Galatino, che per l’appunto gestisce il patrimonio immobiliare del Vaticano.
“La legge che dispensa dal pagamento delle tasse non riguarda solo la Chiesa cattolica”, chiarisce ancora Galantino “ma tutte le confessioni religiose. Come le onlus, i partiti, i sindacati”.
Continua poi sul tema pedofilia: “I casi accertati di pedofilia consumati sul territorio italiano sono giudicati dai tribunali italiani. Ma questo riguarda anche l’estero. Sapete bene che il cardinal Pell, assolto dalle infamanti accuse, dopo 2 anni di carcere è stato giudicato da un tribunale australiano. Forse anche su questo il signor Fedez non è bene informato. Come diceva Kierkegaard i numeri non decidono la verità. Nemmeno i follower”.
Fedez contro il Vaticano, la lettera di suor Monia Alfieri
Non solo Galatino. L’accusa di Fedez su Instagram sembra non essere andata giù a più di una personalità del Vaticano.
Arriva infatti anche una lettera di suor Monia Alfieri, famosa per essere spesso ospite di noti progammi tv.
La lunga lettera, “al signor Federico Lucia”, tocca vari argomenti, dal ddl Zan al Concordato, passando per i presunti milioni di tasse che il Vaticano dovrebbe rendere allo Stato italiano.
“È un dato di fatto che il ddl Zan lede il diritto alla libertà di espressione” tuona suor Monia, che sulle tasse spiega: “In merito poi alla sua preoccupazione dei danari (una preoccupazione davvero di alto profilo morale e, soprattutto, coerente con il suo stile di vita, sempre così sobrio e morigerato), La informo che,nel 2020, l’Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica ha pagato per imposte € 5,95mln per IMU e € 2,88mln per IRES. A queste vanno aggiunte le imposte pagate da Governatorato, Propaganda fide, Vicariato di Roma, Conferenza Episcopale italiana e singoli Enti religiosi. Ovviamente è tutto documentato, fino all’ultimo centesimo.”
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Dura quindi la reazione di suor Monia, che non ha di certo risparmiato accuse e insulti velati al rapper: “Riprenda in mano i libri, studi bene il Concordato e non dica inesattezze”, e poi conclude “Ma se vorrà rimanere sulle sue posizioni ce ne faremo tutti una ragione”.