Fedez carica contro il Vaticano: “Non paga le tasse e dice che l’Italia viola Concordato”. Il Ddl Zan non smette di far discutere.
Il disegno di legge contro l’omofobia o meglio conosciuto come Ddl Zan, sta avendo il sostegno di moltissimi artisti come Fedez ed Elodie che in queste ore si stanno scagliando contro il Vaticano poiché non favorevole all’approvazione.
Il Ddl Zan è composto da sette articoli che vanno ad integrare ed aggiornare la legge Mancino contro determinati reati come il razzismo, violenza, omofobia. Il disegno di legge è stato approvato dalla Camera ma si è letteralmente bloccato al Senato, quale sarà la sua sorte?
Fedez nelle scorse ore ha mosso delle critiche al Vaticano, in quanto ricordiamo che lo Stato Pontificio ha chiesto al Governo di cambiare il disegno di legge perché viola il Concordato, ma cos’è?.
Il Concordato è attualmente in vigore e regola i rapporti tra lo Stato italiano e la Chiesa cattolica, venne firmato il 18 febbraio 1984 da Bettino Craxi, presidente del Consiglio, e Agostino Casaroli, segretario di Stato del vaticano. Il Concordato del 1984 è stato una revisione del Concordato firmato nel 1929 (11 febbraio) da Benito Mussolini e Pietro Gasparri in riferimento ai Patti Lateranensi ( la Città del Vaticano divenne Stato indipendente).
Fedez ha infierito contro la Santa Sede affermando: “Il Vaticano che ha un debito stimato di 5 miliardi di euro su tasse immobiliari mai pagate dal 2005 ad oggi per le strutture a fini commerciali. dice all’Italia ‘guarda che con il ddl Zan stai violando il Concordato”. Ha tuonato il rapper (marito di Chiara Ferragni) su Twitter.
Lo stesso tono acceso e provocatorio è stato utilizzato dalla cantante Elodie, che in una fugace storia su Instagram ha dichiarato: “Ringrazio i miei genitori che non mi hanno battezzata”.
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Ma il Vaticano cosa sta chiedendo allo Stato italiano? “Alcuni contenuti attuali della proposta legislativa in esame presso il Senato riducono la libertà garantita alla Chiesa Cattolica”, esplica la Santa Sede.
Le persone cattoliche hanno posto alcuni problemi sul fatto che possano o meno esprimere le loro opinioni, infatti se un sacerdote durante l’omelia parla di famiglia, potrebbe andare contro il provvedimento e ricorrere in alcuni problemi.
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