Covid: allarme polline, aumenta la trasmissione del virus

Se l’anno passato avevamo creduto che con la bella stagione il numero dei positivi al Covid sarebbe diminuito, quest’anno arrivano due scienziati di Cipro a smentire la teoria.

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fonte immagine Pixabay

Uno studio effettuato dall’università di Nicosia, a Cipro, pubblicata sulla rivista Physics of Fluids, ha dimostrato che un granello di polline può contenere centinaia di particelle del virus Covid19.

Per arrivare a tale conclusione, inizialmente i ricercatori hanno osservato il legame fra la presenza dei pollini sulla “Mappa nazionale delle allergie” e i tassi di infezione da virus. Poi, attraverso dei modelli informatici, hanno analizzato lo spostamento dei fluidi contaminati con i movimenti effettuati dai granelli di polline prodotti dagli alberi.

Per la ricerca è stato utilizzato il salice che è di per sé noto per la produzione di polveri altamente fastidiose per molte persone.

Infine, per dimostrare la validità della suddetta teoria, i ricercatori hanno ricreato una simulazione della realtà in cui sono andati a ricostruire il modello degli spostamenti del polline in un luogo all’aperto in cui ci sono delle persone che diffondono particelle di virus.

Le parole degli scienziati sul collegamento tra polline e Covid

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“Una delle difficoltà è stata ricreare un ambiente realistico con un salice maturo, con migliaia di foglie e particelle di granelli di polline, centinaia di steli e un raduno di 100 persone a circa 20 metri dall’albero […] Per quanto ne sappiamo, questa è la prima volta che viene mostrato come i micrograni di polline trasportati dall’aria con una leggera brezza, contribuiscono alla trasmissione del virus in folle all’aperto”.

In conclusione i ricercatori hanno appurato che il polline passa tra la folla in meno di un minuto, dato che potrebbe influire sulla trasmissione del virus in modo determinante, e che esso riesca a trasportare in modo positivo le particelle dei virus Rna come il Covid.

Nel dettaglio un granello di polvere è portatore di centinaia di particelle virali, considerando che per ogni albero ci sono all’incirca 1500 granelli di polvere nell’aria il rischio di contagio cresce a dismisura. Stando a queste ricerche sorge un altro problema da non sottovalutare: la distanza di sicurezza.

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Se prima 1,80 metri era la giusta distanza per prevenire la trasmissione del virus, adesso potrebbe non essere più sufficiente.

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