La richiesta del Vaticano sul ddl Zan sta suscitando non poche polemiche sul web. Vediamo cosa sta reclamando.
Non era mai accaduto fino ad oggi: è la prima volta in assoluto che il Vaticano interviene nel corso dell’iter di approvazione di una legge. Una mossa che sta facendo discutere e sta creando malcontenti nel mondo della politica e non solo.
Il ddl Zan è stato già protagonista nei mesi scorsi di accesi dibattiti, in seguito alla polemica sollevata da Fedez sul palco del Primo Maggio. Il rapper milanese si era schierato in difesa del ddl Zan durante il concertone romano: l’artista aveva contestato le posizioni della Lega sulla legge in questione, rivolgendo critiche ad alcuni dei suoi esponenti.
La legge Zan contro l’omofobia nasce con l’obiettivo di prevenire e contrastare la discriminazione e la violenza basate sul sesso, sul genere e sull’orientamento sessuale. La proposta di legge è stata approvata in prima lettura alla Camera il 4 novembre, ed è ora all’esame della commissione Giustizia del Senato.
Con essa si punta ad estendere i cosiddetti reati d’odio per discriminazione razziale, etnica o religiosa a chi discrimina omosessuali, donne e disabili. Questi i temi che hanno suscitato l’attenzione del Vaticano, che si è espresso con una richiesta formale al governo.
Si tratta della prima volta in assoluto in cui lo Stato Pontificio si esprime per fermare l’approvazione di una legge. Il Vaticano ha espressamente chiesto al governo italiano di modificare il ddl Zan, ora in attesa del consenso del Senato.
Secondo il Vaticano, la legge in questione “viola il Concordato”. Nella nota verbale presentata all’ambasciata italiana da monsignor Paul Richard Gallagher, si precisa che “alcuni contenuti attuali della proposta legislativa in esame presso il Senato riducono la libertà garantita alla Chiesa Cattolica dall’articolo 2, commi 1 e 3 dell’accordo di revisione del Concordato”.
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Con l’approvazione del ddl Zan, la Chiesa teme una limitazione della libertà di aggregazione e di pensiero della comunità cattolica. Per questo chiede “che siano accolte le nostre preoccupazioni”.
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