Dopo il caso del lotto di pesto alla genovese ritirato dagli scaffali dei supermercati qualche giorno fa, adesso è la volta di salame e salsiccia. Il sospetto è di salmonella.
È stato il Ministero della Salute a pubblicare un richiamo per due prodotti che avrebbero potuto non essere commestibili. Parliamo del salame campagnolo a marchio “Sapor di Cascina” e la salsiccia casereccia dolce a marchio “De Luca”, entrambi i prodotti erano venduti nella catena di supermercati Penny Market.
In poco tempo i due prodotti a base di carne sono stati ritirati da tutti gli scaffali, tra le regioni che rientrano nel lotto a rischio troviamo: Piemonte, Liguria, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia.
Ecco i lotti dei prodotti ritirati per contaminazione da salmonella
Per chi avesse acquistato precedentemente questi prodotti possono restituirli e chiedere il rimborso entro il sei luglio 2021. Il lotto del salame campagnolo “Sapor di Cascina” su cui è stato preso il provvedimento sanitario è il numero L123 con data di scadenza al 01/08/2021, distribuito in vaschette con porzioni da 150 grammi ognuna.
In merito alla salsiccia casereccia dolce a marchio “De Luca” il numero del lotto ritirato è 33088. Il prodotto viene venduto in confezioni a peso variabile, con data di scadenza 5/12/2021.
Tra le motivazioni illustrate dal Ministero della Salute viene specificato che i prodotti non possono essere consumati poiché vi è la “presenza di Salmonella spp.”. L’invito rivolto a tutti i consumatori è di non ingerire questi prodotti.
Anche se solitamente casi la salmonella non registra casi con gravi conseguenze, in alcuni soggetti può essere persino asintomatica, la presenza del batterio nell’organismo può portare a manifestazioni più o meno gravi.
-> LEGGI ANCHE RITIRO ALIMENTARE: PRODOTTO DI UN NOTO MARCHIO A RISCHIO MICROBIOLOGICO
-> LEGGI ANCHE VACCINI, QUANDO ARRIVERÀ L’IMMUNITÀ DI GREGGE? LA PREVISIONE
I malesseri possono variare da semplici disturbi del tratto gastrointestinale fino a batteriemie o infezioni focali a carico. I soggetti più a rischio in questo caso sono soprattutto anziani e bambini con sistemi immunitari più fragili.