Vaccino CureVac, nuove svolte sul siero anti covid-19. Recenti studi hanno dimostrato più efficienza rispetto i giorni scorsi.
CureVac è il vaccino anti covid-19 che potrebbe essere prodotto in Italia, recenti studi hanno dimostrato un’efficienza maggiore rispetto alle precedenti considerazioni.
Il Governo Italiano sarebbe in trattative (quasi concluse) con la casa farmaceutica CureVac, per dare il via alla produzione del siero anti covid-19. Sia da parte degli studiosi ed autorità italiane che tedesche non sono emersi particolari criticità sul progetto e sul prodotto.
Tra non molto si terranno anche i colloqui con la casa farmaceutica americana Moderna, nel caso in cui si dovesse trovare un accordo in Italia potrebbe nascere un polo farmaceutico all’avanguardia per la produzione del vaccino. Questo polo potrebbe arrivare a produrre centinaia di milioni di dosi l’anno.
CureVac potrebbe essere prodotto in Italia?
La creazione di centri di produzione vaccinale in Italia porterebbe a diversi aspetti positivi, in primis aumenterebbe a livello europeo la produzione, quindi le dosi disponibili, in secundis attirerebbe gli investimenti internazionali.
CureVac ha ottenuto 300 milioni di euro dalla Germania, così da intendere una partecipazione del 23% delle quote societarie. Dall’Inghilterra invece, nello specifico GlaxoSmithKline, sono arrivati 150 milioni di euro per una partecipazione al 9%.
Non è certo ma nemmeno incerto che il Governo Italiano o altri attori italiani possano stipulare un contratto con la casa farmaceutica per la produzione del vaccino anti covid-19 a mRna.
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Il nuovo siero ha la stessa struttura di Moderna, Pfizer e BioNTech. I risultati sono stati molto soddisfacenti durante la sperimentazione.
La promessa dell’azienda farmaceutica CureVac è quella di diventare il siero più conveniente ed avanzato in Europa. Solo 12 microgrammi di farmaco per dose contro i 30 di Pfizer e 100 di Moderna.
Anche la catena a freddo sarà modificata, quindi non serviranno bassissime temperature ma basterà un frigorifero. Non ci resta che sperare in positivo in questi nuovi propositi e credere nella scienza dal momento che è l’unica risposta per combattere la pandemia da coronavirus.