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Cronaca

Pornhub nella bufera: pubblicavano video di stupri di minori

Pornhub, la nota società di porno nel web, è nella bufera: venivano pubblicati video di stupri, anche di minori. I dettagli raccapriccianti.

Pixabay

La nota piattaforma del piacere sul web, Pornhub, è di ricente finita nuovamente nella bufera. L’accusa è sconvolgente: la società di porno avrebbe permesso la pubblicazione illegale di video di stupri. Le violenze riprese e diffuse su internet erano, molto spesso, anche a danno di minori. I dettagli sono davvero rivoltanti.

Il mondo del sesso on line è putroppo sempre molto presente e più pericoloso che mai. La mega società del web Mindgeek, è proprietaria di alcuni dei canali più hot che la rete possa offrire. Stiamo parlando di Pornhub, RedTube, Tube8 e YouPorn per un totale di 3,5 miliardi di visite al mese. In particolare, la prima piattaforma ora è nell’occhio del ciclone: i capi di imputazione vanno da pedopornografia a traffico di minori. Ma una donna, in particolare, si è ribellata pubblicamente a tutto questo.

Pornhub: “Mi costrinse a farlo…”. Nel web, video di stupri, anche di minori

“Mi costrinse a farlo… Avevo solo 13 anni”. Questa la confessione shock di una delle 34 donne che hanno denunciato la piattaforma Pornhub, per aver pubblicato i video dei loro stupri. La ragazza in questione, si chiama Serena Fleites e ha deciso con molto coraggio, di non rimanere anonima nella sua lotta contro la società di porno on line.

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All’epoca dei fatti, Serena aveva solo 13 anni e il suo ragazzo di allora, la costrinse a un rapporto sessuale. Ma non finisce qui, purtroppo. Il giovane obbligò l’adolescente ad essere filmata in quello che poi risultò essere un video troppo spinto. Non passa molto tempo che Serena Fleites si ritrova su Pornhub: il suo ex aveva pubblicato senza il suo consenso, il materiale del suo stupro.

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Sono ben 34 le donne che hanno denunciato Pornhub per aver permesso la pubblicazione dei video dei loro stupri. Molte delle querelanti erano ancora minorenni, proprio come Serena. Anche se gli eventi di cui vi abbiamo parlato, stanno accadendo in California, non possiamo fare una drammatica analogia con il caso di Tiziana Cantone, morta presumibilmente suicida, all’età di 31 anni, per un video hard che la ritraeva in un rapporto, fino poi sul web.

Gli inquirenti ad oggi stanno indagando addirittura sull’omicidio della giovane napoletana. Ciò che conta però, è che Tiziana da quel giorno in cui il web iniziò a martoriarla, non fu mai più la stessa.

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