Scoperta la più grande rotazione del Cosmo in una ricerca scientifica pubblicata sulla rivista Nature Astronomy. Non era mai stata notata.
Lo avevano detto i filosofi greci centinaia di anni fa: tutto si muove, tutto muta. E ad oggi nessuna affermazione sembra più attuale.
È stato infatti scoperto il “panta rei” universale, la più grande rotazione del Cosmo: i filamenti dove si concentrano le galassie, lunghi centinaia di milioni di anni luce ma con un diametro di pochi milioni di anni luce, che avvolgono l’universo in una rete cosmica di materia luminosa e oscura intervallata da spazio di vuoto (quasi) assoluto, ruotano costantemente.
Questo è quello dimostrato in uno studio pubblicato sulla rivista Nature Astronomy.
Una scoperta sensazionale, infatti una rotazione a simili scale che non era mai stata notata in precedenza.
Secondo gli autori dello studio, i filamenti di galassie sarebbero le più grandi strutture rotanti conosciute nell’universo: “Così vaste da far apparire in confronto le singole galassie come granelli di polvere”, spiega Noam Libeskind, dell’Istituto tedesco Leibniz per l’astrofisica di Potsdam, tra gli autori dello studio.
Scoperta la più grande rotazione del Cosmo, la ricerca che sconvolge
La ricerca è stata impostata sui dati raccolti dal programma di osservazione dell’Universo Sloan Digital Sky Survey (Sdss) e su simulazioni al computer.
Durante la ricerca sono state analizzati oltre 17 mila fili galattici e, studiando la velocità delle galassie, è stato scoperto che il modo in cui si spostavano suggeriva che stessero ruotando con un movimento ellittico e una velocità fino a 360 mila chilometri all’ora, pari all’1% della velocità della luce, attorno all’asse centrale di singoli enormi filamenti.
Ancora inspiegabile il meccanismo di questa rotazione: “Ci deve essere un qualche meccanismo fisico ancora ignoto che fa rotare questi oggetti”, continua Libeskind.
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Secondo attuali teorie infatti, il Big Bang non avrebbe creato un movimento rotatorio nell’Universo. “Eravamo convinti che a livello dei filamenti cosmici potesse arrestarsi la rotazione delle strutture celesti su scale cosmiche, ma ci dobbiamo ricredere”.