Ha maltrattato suo figlio per diverso tempo, lo picchiava e lo affamava. Madre/orco indagata dalla Procura.
Purtroppo è successo ancora, una madre-orco ha maltrattato il suo bambino di soli cinque mesi, affamandolo e picchiandolo.
Sulla donna e sulla vicenda indaga la Procura, alla donna è stato notificato l’avviso di termine delle indagini, condotte dal pm Simona Rizzo.
Lo affamala, lo picchiava e lo torturava. Fermata madre-orco
La donna originaria del Salento ha 22 anni, è indagata dalla Procura di Lecce per aver maltrattato, seviziato, affamato e picchiato suo figlio di solo cinque mesi. Le indagini sono state portate a termine dal pm Simona Rizzo.
La donna infliggeva sul neonato gravi lesioni, percosse e graffi, non aveva nessun sentimento verso quel bambino che trattava come un oggetto. Costretto a vivere un costante stress mentale e fisico il nascituro è stato portato anche in ospedale.
Tra i vari episodi di violenza, la Procura ha scoperto che tra l’ottobre 2020 e gennaio 2021, il piccolo è stato ricoverato in ospedale per diverse lesioni al mento, braccio destro ed occhio destro, in più aveva un labbro rotto.
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Alla madre-orco è stata sospesa la potestà genitoriale dal Tribunale per i Minorenni di Lecce. Il bambino, che oggi ha un anno, è stato affidato ad una struttura protetta, sta bene e non presenta gravi danni fisici o mentali.
Il dialogo, la cura, l’affettività fanno parte di un contesto familiare sano e stimolante, delle volte (o molto spesso purtroppo) ciò non accade. La famiglia si trasforma in un luogo insicuro, di terrore, dove i comportamenti degli adulti (spesso i genitori) comportano gravi danni fisici e mentali al bambino/ragazzo che sia.
La violenza domestica perpetrata nel tempo incide sullo sviluppo fisico, cognitivo, comportamentale del soggetto che la riceve. La capacità di socializzazione diventa inesistente e tutto sembra potersi risolvere attraverso le urla, gli schiaffi, le offese.
Per fortuna in Italia ci sono diversi centri specializzati per accogliere bambini e ragazzi che vivono una condizione familiare pesante, tutti volgono verso un obiettivo comune, ovvero il bene del soggetto che soffre.