Una nuova banda degli appartamenti ha compiuto diversi furti in alcune case. I particolari sono sconvolgenti: uno di loro prende il reddito di cittadinanza.
Quando si dice che prendere il reddito di cittadinanza, non significa necessariamente disdegnare il “lavoro”. È il caso della banda degli appartamenti che ha messo a segno diversi colpi, facendo del furto, un vero e proprio mestiere. Il lato tragicomico della triste vicenda sta proprio nel fatto che uno dei malviventi percepisse gli aiuti statali tanto criticati e tanto agognati da centinaia di famiglie in reali difficoltà.
Non dimentichiamoci del caso del povero Willy Monteiro Duarte, ucciso durante un violento pestaggio a Colleferro, per aver tentato di difendere un amico. Già all’epoca dell’assassinio del giovane ventunenne capoverdiano, aveva fatto molto scalpore la notizia che i suoi aguzzini prendessero il reddito di cittadinanza, spendendolo in costose vacanze. La vicenda della banda degli appartamenti dimostra come, nonostante gli aiuti statali, alcune persone si dedichino ugualmente ad attività criminali.
È successo in Lombardia, più precisamente nella Brianza lecchese e cioè tra Como, Monza e Lecco. La banda degli appartamenti ha messo segno più di 40 colpi, svaligiando case e credendo di non poter essere fermati. Invece, i carabinieri della Compagnia di Merate (Lecco) li hanno arrestati proprio oggi, in mattinata. Le forze dell’ordine hanno eseguito le ordinanze di custodia cautelare disposte dal Gip di Lecco, nei confronti di 5 individui.
Sono quattro albanesi e un italiano i componenti della banda degli appartamenti che ha compiuto, lo ricordiamo, più di 40 furti in Brianza. Ed era proprio l’italiano a percepire il reddito di cittadinanza. Un modo come un altro, evidentemente, per “arrotondare” a fine mese? Le indagini continuano e ciò che le forze dell’ordine stanno scoprendo, è sempre più sconvolgente.
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Il 56enne italiano che faceva parte della banda degli appartamenti, essendone tra l’altro il basista, è un ex agente di polizia penitenziaria. L’uomo era già noto alle forze dell’ordine perché dieci anni fa era stato congedato con disonore a seguito di attività criminali. Infatti, procurava telefonini e droga ai detenuti che avrebbe dovuto sorvegliare. Ad agosto 2020 poi, inizia a percepire il reddito di cittadinanza. Alla luce dei fatti odierni, l’INPS ha ovviamente disposto la revoca immediata degli aiuti statali illegalmente ottenuti dall’uomo.
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