Dopo mesi di campagna vaccinale, ancora nodi irrisolti per la somministrazione delle dosi di AstraZeneca.
È il caso del vaccino AstraZeneca, che viene tirato sotto i riflettori ancora una volta in seguito a casi di trombosi verificati di recente. A decidere sulle sorti che toccheranno ad AstraZeneca sarà il Comitato Tecnico Scientifico (CTS).
Il vaccino anglo svedese ha già subito cambi di guardia in merito alle fasce di età al quale si rivolge, in principio era stato raccomandato solo sotto i 50 anni, poi è stato sospeso, poi solo sopra i 60, poi per tutti e adesso si pensa di ritornare a somministrarlo solamente alle persone dal 60 anni in su.
A scaturire l’allarmismo di massa è stato il recente caso di morte di una ragazza di appena 18 anni in seguito a una trombosi causata proprio dalla somministrazione del vaccino AstraZeneca. A ridosso degli Open Day dell’AstraZeneca, effettuato nella capitale la settimana scorsa, questa notizia ha alimentato le preoccupazioni di parecchi italiani.
I dati del vaccino AstraZeneca, trombosi e decessi
A vaccinarsi in questa settimana sono stati per lo più i giovani che non avevano ancora ricevuto la prima dose, la scelta era ricaduta su questa modalità “autonoma” per velocizzare il processo di immunizzazione di massa. I casi di trombosi registrati finora sono 45 su quasi 9 milioni di dosi iniettate, i decessi avvenuti per cause generiche in seguito al vaccino sono pari a 53. I numeri di decessi infatti sono molto meno impattati rispetto ai 213 riscontrati dopo il Pfizer, primo vaccino autorizzato e usato in quantità maggiori rispetto agli altri.
Si attende con ansia il verdetto da parte degli scienziati di Roma, se il farmaco è considerato troppo rischioso o se è possibile continuare a utilizzarlo per non rallentare la campagna vaccinale. Nel frattempo il dubbio resta per coloro che hanno effettuato già la prima dose di AstraZeneca e sono in attesa della seconda.
Dubbi sulla somministrazione della seconda dose
Molti ricercatori hanno consigliato di continuare a vaccinarsi con lo stesso farmaco poiché le statistiche sull’efficacia sono state effettuate dopo la somministrazione di una doppia dose e non dopo una singola iniezione.
È fortemente sconsigliato, al contrario, effettuare due dosi di vaccini differenti. Inoltre, per coloro che non hanno riscontrato alcun problema con la prima dose non dovrebbero incorrere in nessun pericolo con la seconda.
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Restiamo in attesa della dichiarazione del CTS, sperando che possa fare chiarezza sulla questione.