Il bambino ha perso tutta la sua famiglia nella tragedia del Mottarone. Ora per lui un piccolo passo alla ricerca dell’agognata tranquillità
E’ il 23 maggio 2021 quando una mattina di svago e gioia si tramuta in tragedia: la fune traente della funivia Stresa-Alpino-Mottarone cede, causando la morte di 14 persone.
Tra queste i genitori e il fratellino di Eitan, Tom, oltre ai suoi bisnonni. La famiglia di origine israeliana viveva a Pavia, dove il padre Amit, 30anni, svolgeva il tirocinio come medico presso l’università cittadina.
Il piccolo viene soccorso appena possibile e trasportato in gravi condizioni all’ospedale pediatrico di Torino, presenta traumi alla testa e all’addome oltre che fratture agli arti inferiori, ma è cosciente, chiede della madre.
I medici decidono di intubarlo e sedarlo: “Adesso deve stare calmo così come si trova per vedere se il cervello è a posto prima di poterlo svegliare”.
Decidono di aspettare a comunicargli il destino di mamma e papà, meglio fare le cose poco per volta, per non scioccarlo ulteriormente.
Dopo molti giorni, ora la svolta per Eitan, un baralume di normalità dopo tutto il dolore subito.
Dimesso Eitan, unico superstite del Mottarone
Il piccino è stato dimesso questa mattina dall’ospedale Regina Margherita del capoluogo piemontese.
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Il bimbo è tornato a casa a Pavia in ambulanza, accompagnato dalla zia, che non l’ha mai lasciato solo un momento dal giorno della disgrazia.
Le sue condizioni di salute sono migliorate notevolmente e per lui è prevista una prognosi di 60 giorni per rimettersi, almeno fisicamente, del tutto.
Nei giorni scorsi un team di psicologi e esperti, con molta delicatezza, l’ha informato gradualmente di quanto accaduto.
Il suo percorso è però lungo e Eitan continuerà ad essere seguito da un gruppo di terapeuti infantili, al fine di guidarlo nel suo cammino di ripresa.
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Il bambino potrà contare inoltre sui suoi parenti, tra i quali la zia, Aya Biran, sorella del padre, da sempre al suo fianco in questi lunghi e tristi giorni.