Lo skimming, uno dei sistemi attualmente più utilizzati per clonare il bancomat. Vediamo come avviene e come evitare la truffa.
La mente dei truffatori si sa è sempre in evoluzione, e per noi evitare la truffa del Bancomat clonato è davvero difficile.
Anni fa bastava darsi un’occhiata in giro quando si andava a prelevare per verificare che non ci fosse qualche occhio indiscreto, ma oggi questo non è più sufficiente.
Con i nuovi sistemi di clonazione infatti, oggi si può clonare un Bancomat anche da un semplice Pos oppure al momento del prelievo preso uno sportello grazie ad un aggeggio che registra i movimenti delle tue dita.
La normativa europea in vigore, stabilisce una franchigia sulla responsabilità del consumatore in caso di clonazione o furto del Bancomat che dal 13 gennaio 2018 non è più di 150 euro ma di 50 euro. Questa è la cifra limite, infatti, per la quale un cittadino viene ritenuto responsabile delle operazioni non riconosciute ed effettuate prima della denuncia. Sugli acquisti online, la responsabilità è pari a zero se la banca non ha chiesto un controllo di identità da parte dell’acquirente.
Uno dei sistemi più utilizzati dai truffatori per clonare un Bancomat ad oggi è quello dello skimming.
Per attuare la truffa, il malvivente si avvale di uno skimmer, cioè di un apparecchio in grado di leggere e di copiare i dati presenti sulla banda magnetica della tessera. Un aggeggio talmente piccolo che si può installare sia su uno sportello Atm, sia su un normale Pos.
Una volta in possesso dei dati presenti nella banda magnetica della carta, il truffatore ha bisogno anche del codice Pin associato alla stessa. Tale operazione avviene installando una telecamera per poter leggere quando si va a digitare il codice oppure mettendo una finta tastiera sovrapposta a quella vera dello sportello o direttamente collegata dal Pos allo skimmer in modo tale da registrare il codice quando lo inserisci al momento del prelievo o dopo l’acquisto.
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Ma vediamo come comportarsi in questi casi. Prima di tutto occorre rivolgersi alla propria banca per il blocco della carta e controllare i movimenti sull’estratto conto. Spesso infatti i truffatori non fanno grossi prelievi per non dare nell’occhio.
Poi si può chiedere il rimborso alla banca, ovviamente dopo le verifiche sull’uso della carta e una denuncia di furto ai Carabinieri o alla Polizia.
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