Una bella novità per tutte le famiglie con figli in difficoltà: approvato l’assegno unico per disoccupati e autonomi
Ieri il Consiglio dei Ministri ha approvato definitivamente il decreto ponte dell’assegno unico per coloro non percettori di assegni familiari.
Il decreto sarà in vigore dal 1° luglio al 31 dicembre 2021, periodo in cui sarà valido solo per disoccupati e autonomi, per poi, dall’anno prossimo essere esteso a tutti, senza distinzione.
L’ex premier Giuseppe Conte, senza celare una nota d’orgoglio, ha fatto presente che è “una misura che abbiamo introdotto e finanziato con la scorsa legge di Bilancio durante la precedente esperienza di governo”, dichiarandosi felice che sia finalmente attuativa.
Le famiglie destinatarie saranno circa 2 milioni e la misura sarà compatibile anche con il Reddito di Cittadinanza.
L’assegno sarà distribuito mensilmente a chi ha un figlio fino ai 21 anni di età.
Importo e requisiti per ottenere l’assegno unico
L’assegno fino a dicembre 2021 verrà distribuito alle categorie senza il diritto agli assegni familiari con un Isee inferiore ai 50.000 Euro annuali.
Per un Isee fino a 7000 Euro, previsti 167,5 Euro fino a 2 figli, 30% in più a partire dal 3° figlio in su, sono previste anche 50 Euro in più per ogni figlio disabile.
Con un Isee di 15.000 Euro l’assegno si abbassa a 83,5 Euro per ogni figlio e via dicendo a seconda che aumenti ulteriormente. Con 40.000 Euro di Isee, per esempio, il contributo sarà di circa 30 Euro per figlio.
I requisiti per la richiesta sono: cittadinanza italiana, europea o extraeuropea purchè con permesso di soggiorno valido almeno semestrale. Altri punti fondamentali il pagare le tasse italiane, la residenza e domicilio in Italia da almeno 2 anni consecutivi, almeno un figlio fino ai 18 anni di età e un isee aggiornato.
Dai 18 ai 21 anni è prevista una riduzione della misura se il figlio è per esempio iscritto all’università o tirocinante.
Il pagamento dell’assegno unico avviene dallo stesso mese in cui si è presentata domanda e pagato a mezzo bonifico domiciliato o accredito su iban.
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La domanda può essere presentata direttamente sul sito dell’Inps o tramite Caf o Patronato.