Beppe Signori riceve la grazia dalla Federcalcio dopo il “Calcioscommesse”

Per Beppe Signori, ex calciatore di Bologna e Lazio, la giornata attesa da 10 anni è terminata con un brindisi in Piazza Maggiore a Bologna.

Signori graziato

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Beppe Signori, accusato di ricoprire un ruolo fondamentale nel processo del calcioscommesse, ha ricevuto la grazia dal presidente Gravina. L’ex attaccante ha vinto la sua battaglia. I festeggiamenti si sono svolti con la sua famiglia e i membri dell’ufficio legale, guidato dall’avvocato Patrizia Brandi, che sono stati sempre al suo fianco in questi anni difficili.

Il primo giugno 2011, Beppe Signori era stato arrestato nel corso di un’operazione di polizia giudiziaria, per un’indagine riguardante scommesse, denaro riciclato e partite compromesse. La successiva condanna lo aveva portato alla radiazione da qualsiasi ruolo tecnico nel calcio.

L’ex attaccante della nazionale però non ha mai rinunciato a lottare per la propria innocenza e dopo la prescrizione al Tribunale di Cremona, ha ottenuto anche l’assoluzione con formula piena a Piacenza e Modena.

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L’atto formale più atteso è arrivato martedì scorsi in mattinata, riabilitandolo totalmente a livello sportivo e consentendogli di tornare ad occuparsi della sua grande passione.

“E’ un giorno di grande È un giorno di grande felicità, ma anche di tristezza e sconforto perché mi riporta indietro di dieci anni. Ho rinunciato alla prescrizione, per me o era bianco o era nero. Sono l’unico uscito bianco da tutti i processi. Un giorno che non dimentico è quello dell’arresto: una valanga improvvisa. Impronte e foto segnaletiche, 150 fogli letti in poche ore, giornalisti che chiamavano e feci la dichiarazione: “Abbiate pietà”. Ma era solo per dire che non stavo capendo nulla”, così Beppe Signori ha raccontato le sue sensazioni in un’intervista rilasciata a La Gazzetta dello Sport.

L’ex attaccante ha inoltre parlato dei problemi di salute avuti negli anni scorsi. “Due anni fa mi è partito un trombo dal polpaccio che ha bucato il polmone. Mi sono ritrovato al Sant’Orsola sdraiato, intubato, perché stavo per schiattare. Ovviamente al trombo hanno concorso diversi fattori, però l’inchiesta ha contribuito a debilitarmi, insomma l’ho somatizzata. Le troppe sigarette hanno fatto il resto”.

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Ora per Beppe Signori è tempo di ripartire, magari iniziando a fare l’allenatore dopo il tesserino ottenuto nel 2010, prima dello scoppio della bufera giudiziaria.

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