Antimo Giarnieri: freddato dalla camorra per sbaglio. Arrestato l’assassino
Antimo Giarnieri morì a soli 18 anni, l’8 luglio 2020. Il giovane, freddato da otto colpi d’arma da fuoco, fu scambiato dal killer per la vittima indicata dal clan.
Napoli (Casoria) – Morire a soli 18 anni perché assomiglia a un malavitoso di un clan rivale? Sì, purtroppo è successo ad Antimo Giarnieri, giovane di Casoria, freddato da otto colpi di pistola dalla camorra. Il killer, incaricato dell’esecuzione, lo aveva scambiato per Ciro Lucci, un pregiudicato inviso al clan dei Barbato, uscito di prigione qualche mese prima.
Non c’era stato nulla da fare per il ragazzo che era stato portato d’urgenza all’ospedale S. Giovanni Bosco di Napoli. Antimo Giarnieri perde la vita a causa delle pallottole mortali al fegato e all’aorta toracica. Anche un altro ragazzo minorenne sarà vittima dei colpi esplosi dal killer, ma si salverà.
Gli amici si trovavano a sera nel Parco Smeraldo di Casoria (Napoli). Nel bel mezzo di un normale ritrovo tra ragazzi, parte il raid voluto dall’organizzazione malavitosa. In nome di Salvatore Barbato, leader del clan omonimo, occorreva regolare i conti in un affare di traffico di droga. Il “morto che cammina” doveva essere Ciro Lucci, inviso al clan, ma Giarnieri, purtroppo somigliante al pregiudicato, viene ucciso per sbaglio.
Antimo Giarnieri: arrestato oggi il suo assassino, il killer dei Barbato, Tommaso Russo
Niente riporterà in vita il giovane Antimo Giarnieri, morto a soli 18 anni per un fatale errore di persona. Oggi però, la giustizia sembra aver fatto un passo avanti e il suo assassino è stato arrestato. Si tratta di Tommaso Russo, il killer incaricato dell’esecuzione dal clan dei Barbato.
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Le indagini degli investigatori erano partite dalle testimonianze di alcune persone. I presenti avrebbero descritto il killer della Fiat Punto azzurra, come alto e magro, con maglietta bianca e pantaloncini neri. Fortunatamente, alcune videocamere di sorveglianza di un negozio vicino al Parco Smeraldo di Casoria, teatro della tragedia, avevano ripreso tutto.
Gli agenti stavano indagando anche sulla vita privata di Antimo Giarnieri, ma a parte alcune semplici amicizie nell’ambiente dello spaccio di droga, il ragazzo era incensurato. L’ennesima ingiustizia capitata purtroppo ad un giovane senza alcuna colpa e implicazione criminale.